


Storia



2001: primi render dell'ipotetica versione "Sprint" di Alfa 147 (Quattroruote)
I primi bozzetti diedero immediatamente l'impressione di una coupè di chiara derivazione 147 : sotto il diretto interessamento dell'ingegner Daniele Bandiera, responsabile Alfa Romeo del periodo, gli sforzi si concentrarono invece verso una vettura completamente nuova, avvincente e coinvolgente , capace di raccogliere tutte le migliori esperienze maturate non solo con la compatta due volumi di Pomigliano ma soprattutto con il progetto 156, ormai divenuto "maturo" dal punto di vista industriale/ingegneristico (risale a quel periodo la realizzazione della 156 GTA).
L'ipotesi di una granturismo compatta e versatile come un berlina - da affiancare in listino all'allora coupè GTV - interessò i vertici Alfa Romeo sin dal lontano 2001.
Fu proprio quell'anno, a ridosso dei mesi di Luglio- Agosto, che le voci di una probabile versione "Sprint" della neonata 147 cominciarono a divenire sempre più insistenti: design fluido, una sola versione a tre porte, un posteriore più allargato con lunotto inclinato e avvolgente, una linea di cintura spezzata dalle sole maniglie cromate e meccanica sportiva erano le linee guida da seguire per diversificare il nuovo modello dalla media di derivazione. L'idea iniziale partì direttamente dal designer Bertone, che pensò di proporre il modello ai vertici del "Biscione".

Primi mesi del 2002: prototipo di "Sprint" sorpreso in prova. E' gia visibile un' interessante coda, un accenno di terzo volume che renderà caratteristica la futura Alfa Gt
Forti di queste credenziali i "lavori" avanzarono spediti tanto da portare, intorno al mese di Settembre 2002, alla versione definitiva del coupè firmata - come detto - del prestigioso designer piemontese.
Lo stabilimento designato è Pomigliano D'arco, dove già nascono 156 e 147 (a dimostrazione della validità tecnica del progetto che prevede l'utilizzo di numerose parti comuni con le berline).


Bozzetti definitivi. Settembre 2002 (Quattroruote)
La linea definitiva della vettura viene svelata ufficialmente nel marzo 2003 durante il consueto Salone di Ginevra: lunghezza 4489 mm , larghezza 1763 mm e altezza 1367mm, un frontale visibilmente sportivo ed aggressivo ereditato dalla 147 (grande lo scudetto, in linea con il family feeling del periodo) e un inedito posteriore - tendente ad una leggera rastrematura - caratterizzato da un ampio portellone, che permette di avere un bagagliaio dalla notevole capacità di carico (una delle migliori fra le auto della stessa categoria con circa 300 litri disponibili , ulteriormente implementabili con l'abbattimento del divano posteriore) e dai sottili gruppi ottici incastonati nella carrozzeria . Definitivo anche il nome: semplicemente "Alfa Romeo GT".
La gamma al debutto era articolata su due motorizzazioni benzina : il 2,0 JTS (cambio manuale a 5 rapporti) e il classico 3,2 litri V6 (trasmissione manuale a 6 rapporti) della storica famiglia motoristica Busso. Il 2,0 litri benzina era dotato dell'innovativa iniezione diretta JTS (Jet Thrust Stoichiometric), fiore all'occhiello delle più recenti sperimentazioni motoristiche di Alfa Romeo: un inedito sistema di iniezione del carburante ad alta pressione permette - a parità di cilindrata e con consumi invariati - prestazioni di prim'ordine. Esclusiva del 2 litri era anche il cambio robotizzato opzionale Selespeed.
Sul versante delle motorizzazioni diesel era presente Il 1.9 Multijet JTDm da 150 cavalli, abbinato ad una trasmissione manuale a 6 rapporti. In seguito si aggiunse anche una versione potenziata da 170 cavalli abbinata ad un differenziale meccanico di tipo Torsen C della famiglia dei sistemi di trazione "Quadrifoglio due ruote motrici" (Q2) di Alfa Romeo. Nel corso del 2005, anche Il modesto 1.8 Twin Spark da 140 CV si aggiunse alla gamma dei motori.
Tecnicamente lo schema delle sospensioni è di netta conformazione sportiva con l'utilizzo dei quadrilateri alti sull'anteriore e McPherson sul retro.



L'Alfa Romeo Gt al Salone dell'Automobile di Ginevra del 2003
Per tutte le motorizzazioni sono inizialmente previsti due allestimenti: Progression e Distinctive, entrambi dotati di una consistente dotazione di serie e una ricca varietà di optional. Venne anche proposto l'allestimento base Impression, uscito di scena ben presto a causa della scarsa dotazione di serie.
Fra le serie speciali sono invece da annoverare: Collezione, BlackLine, Quadrifoglio Verde e Sport.


Gli interni
Per non incidere troppo sui costi di realizzazione, e quindi sul prezzo finale della vettura, si optò sin da subito per l'utilizzo dei medesimi interni di Alfa 147, già abbastanza accoglienti e sportivi per essere mantenuti in una granturismo.
Leggere personalizzazioni, comunque, li differiscono dai primi. Nello specifico:
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Rivestimento della plancia: in tutte le versioni rifinito con plastica morbida al tatto, può essere completamente rivestito in pelle (Pack Luxury).
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Sportello per sede accendisigari/posacenere: il vano ospitante il posacenere e l'accendisigari, posto sul mobiletto centrale sotto il pannello di controllo della climatizzazione, è adesso fornito di sportello ad apertura facilitata abbellito con il logo "GT".
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Cuscini poggia ginocchia: posti nella parte bassa della plancia, ai lati del vano posacenere, sono una sola peculiarità del modello GT.
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Sedili a conformazione sportiva: disponibili in tessuto Alfatex® (brevettato da Alfa Romeo) o in pelle.
Nessun restyling di sorta ha interessato gli interni durante il periodo di produzione, eccetto una leggera modifica al quadro strumenti (2006).
Funzionale e di grande impatto visivo la strumentazione di bordo formata da due grandi indicatori circolari di tipo analogico (contagiri e tachimetro) e da altrettanti strumenti circolari di dimensioni più piccole (livello del carburante e temperatura dell'acqua) posti al centro.



Il quadro è corredato inoltre da un notevole display centrale a cristalli liquidi in grado di fornire le informazioni del Trip Computer, della stazione radio o delle tracce musicali in ascolto, la data, l'ora, la temperatura esterna e gli eventuali avvisi di avaria o segnalazione. L'illuminazione di sfondo è di colore rosso, ovviamente fornita di dimmer digitale per la sua regolazione. Al centro della plancia, infine, trovano spazio la radio integrata, due comodi vani portatessere e portalattine a scomparsa e i comandi del climatizzatore automatico bizona. Fra gli optional spicca il Sistema di Navigazione Infotelematica Connect Nav +, che arricchisce il mobiletto centrale di un generoso schermo a colori.



Da sinistra: quadro strumenti, mobiletto centrale tradizionale e mobiletto centrale con display sistema Connect Nav+
Approfondimenti

Sistema Navigazione Connect Nav+
Cambio robotizzato Selespeed

Tessuto Alfatex®

Sistema di Trazione Q2
